Dopo l'approvazione al senato il DL competitività è diventato legge. Cosa cambia per il fotovoltaico? Leggi qui tutte le informazioni utili.

Lo scorso 7 agosto il DL Competitività è stato approvato dal Senato diventando così legge. Sono diverse le novità che il testo prevede per il fotovoltaico e per le energie rinnovabili.
In questo articolo vi enunceremo i maggiori cambiamenti del testo di legge e cercheremo di fare un po’ di chiarezza a riguardo.
In primo luogo il testo approvato prevede che gli impianti di fonti rinnovabili con potenza fino ai 20 kW non dovranno pagare gli oneri di sistema sull’energia autoconsumata.
Per gli impianti che invece hanno l’obbligo di pagare tali oneri nell’articolo 24 del testo di legge è stabilito che:
- vi sarà un maggiorazione del 5% e tale aumento avverrà entro il 30 settembre 2015 a cui potranno seguire altri aggiornamenti (ovvero aumenti) con cadenza biennale
- gli aggiornamenti seguenti al primo non potranno essere retroattivi, ma applicabili solo agli impianti che entreranno in funzione dopo il 10 gennaio dell’anno successivo a quello dell’entrata in vigore dell’aumento
- gli aumenti seguenti al primo con cadenza biennale non potranno subire un incremento superiore del 2,5%
Inoltre il testo di legge prevede un aumento della soglia di applicazione dell’innalzamento dello scambio sul posto, che infatti sarà applicata agli impianti con potenza superiore a 500 kW, mentre oggi tale soglia è fissata a 200 kW. Tali cambiamenti entreranno in vigore dal 1° gennaio 2015.
Una delle questioni che ha sollevato maggiori polemiche all’interno dell’iter del DL Competitività è quella sulla spalma incentivi che interessa gli incentivi per le energie rinnovabili di impianti di media e grande estensione. Tale provvedimento infatti prevedere una dilazione dei tempi di restituzione dell’incentivo o una riduzione dell’importo incentivato.
A decorrere dal 1° gennaio 2015, infatti, per gli impianti di potenza superiore ai 200 kW la modalità di incentivo dovrà essere rimodulata e si potrà scegliere tra una delle seguenti formule:
- spalmare l’importo su 24 anni anziché su 20
- mantenere immutato il periodo di restituzione a 20 anni, ma con una tariffa ridotta del 6% per impianti con potenza da 200 kW a 500 kW, del 7% con impianti da 500 kW a 900 kW, del 8% per impianti con potenza superiore ai 900 kW
- mantenere immutato il periodo di restituzione a 20 anni ma sottoscrivendo una rimodulazione che prevede un primo periodo con un incentivo ridotto e un secondo con incentivo incrementato (le percentuali di incremento e riduzione saranno indicate in un futuro decreto ministeriale)