Proposta di legge che permetterebbe a chi usufruisce del bonus per le ristrutturazioni o per il risparmio energetico di ricevere da subito il rimborso

Di detrazioni fiscali abbiamo già parlato ampiamente in articoli precedenti, ma nei giorni scorsi è stata depositata un’interessante proposta di legge che permetterebbe a chi usufruisce del bonus per le ristrutturazioni o per il risparmio energetico di ricevere da subito il rimborso della cifra relativa all’agevolazione, senza dover aspettare i dieci anni di recupero rateale dalla dichiarazione dei redditi.
Come funzionano i Bonus
Gli incentivi fiscali oggetto del decreto consistono infatti in:
- detrazioni del 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia
- detrazioni del 65 % per spese di adeguamento antisismico o lavori di riqualificazione energetica su un edificio (anche detto Ecobonus)
Entrambe le agevolazioni sono valide fino al prossimo 31 dicembre 2016, al momento però queste vengono restituite sotto forma di detrazione dell’imposta Irpef in dieci rate annuali di uguale importo.
Per maggiori informazioni sui bonus fiscali presenti al momento vi invitiamo alle lettura della nostra Guida alle Detrazioni Fiscali.
Cosa cambia
Se la proposta passasse, l’importo soggetto ad agevolazione non sarebbe più restituito in dieci anni ma sarebbe anticipato da un intermediario, una banca, che pagherebbe subito e recupererebbe la spesa in dieci anni al posto del cittadino o dell’impresa beneficiari.
Non cambierebbe quindi l’importo del bonus di cui si può beneficiare, ma in questo modo il cittadino pagherebbe solo l’importo delle spese per i lavori al netto della detrazione fiscale, con spese dimezzate fin da subito.
In questo modo si eliminerebbe inoltre il rischio di incapienza, cioè il pericolo di non poter recuperare la detrazione perché l’importo delle tasse da pagare è più basso della detrazione stessa.
Lo scopo della proposta
Lo scopo della proposta di legge “Disposizioni per la cessione dei crediti di imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario” è quello di rilanciare il settore edile, a seguito del calo delle ristrutturazioni avvenute tra il 2013 ed il 2015. Secondo le previsioni della Confederazione Nazionale degli Artigiani, ci sarebbe un incremento di circa 5 miliardi di spese per lavori edili ed un aumento di circa 24 mila dipendenti nel primo anno di applicazione. Si allargherebbe inoltre la quantità di possibili beneficiari includendo 3 milioni di pensionati e 5 milioni di dipendenti incapienti in Italia.
Sottolinea il presidente della CNA, Daniele Vaccarino: “Bisogna mettere in campo strumenti e soluzioni che consentano all’edilizia di uscire definitivamente da una crisi dolorosissima. Questa proposta rappresenta una leva potente per rimettere in moto il mercato, aprendo le porte a lavori che calzano perfettamente alla taglia delle micro e delle piccole imprese. Consente inoltre ai soggetti incapienti di accedere al mercato delle ristrutturazioni e della riqualificazione edilizia. Si potrà rilanciare anche il mercato strategico dei condomini, dove spesso i lavori sono bloccati dalle difficoltà economiche di alcuni proprietari. Ovviamente sarà fondamentale la riconferma degli attuali incentivi in materia di ristrutturazione e di efficientamento energetico ai livelli attuali del 50 e del 65%“.
L’iter
La procedura di cessione delineata dalla proposta di legge è questa:
- il beneficiario dell’agevolazione, cittadino o impresa, individua l’istituto a cui destinare il credito;
- immediatamente dopo trasmette il modello di opzione all’Agenzia delle Entrate, indicando la banca cessionaria che ha sottoscritto il modello.
Da quel momento il cittadino o l’impresa pagheranno solamente la parte di spesa non inclusa nell’agevolazione, la parte restante sarà a carico della banca che la recupererà nei 10 anni previsti.