Il 2024 segna un cambio nelle agevolazioni fiscali per l'efficienza energetica, con focus sul Superbonus e l'arrivo del nuovo Ecobonus

Proroga del Superbonus: cosa cambierà?
Il Superbonus 110 offre la possibilità di ottenere una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per la realizzazione di interventi specifici mirati all’efficienza energetica, al consolidamento statico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Il decreto che istituisce il Superbonus, una volta convertito in legge, ha stabilito che i contribuenti che optano per la cessione o lo sconto in fattura, come previsto dall’articolo 121, comma 1, del medesimo decreto-legge numero 34 del 2020, hanno diritto all’attribuzione del credito d’imposta. Questo beneficio fiscale si applica a tutti i casi in cui i lavori siano stati eseguiti e regolarmente asseverati entro il 31 dicembre 2023.
La proroga si estende per l’intero arco temporale del 2024, offrendo una continuità di agevolazioni fiscali. Tuttavia, è importante sottolineare che la scadenza del Superbonus al 110% è fissata per il 2025. Questa estensione si applica esclusivamente agli edifici condominiali e a quelli composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate e posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Dal 1° gennaio 2024, le spese congrue sostenute potranno essere detratte al 70%. È significativo notare che, in questo scenario, non sarà più possibile contare sulla cessione del credito maturato. Successivamente, nel 2025, l’aliquota di detrazione diminuirà al 65%.
Il Superbonus, inizialmente previsto per essere distribuito in cinque rate annuali di uguale importo (o in quattro per le spese sostenute dal 2022), secondo quanto stabilito dal decreto approvato il 23 maggio 2024, dovrà essere ripartito su un periodo di dieci quote annuali per le spese sostenute a partire da gennaio 2024. Questa disposizione, che era già stata introdotta in via facoltativa per le spese del 2022 grazie al DL n. 11/2023, diventa ora obbligatoria.
Pertanto, combinando le norme precedenti con quelle nuove, chi ha effettuato spese ammissibili al superbonus deve considerare quanto segue:
- per le spese sostenute nel 2020 e 2021, la detrazione fiscale è distribuita in 5 rate annuali di uguale importo;
- per le spese sostenute nel 2022, la detrazione può essere ripartita in 4 anni, con l’opzione facoltativa di estendere il superbonus a 10 anni;
- per le spese sostenute nel 2023, il beneficio fiscale è suddiviso in 4 rate annuali di pari importo;
- per le spese sostenute dal 2024, il superbonus è obbligatoriamente suddiviso in 10 rate annuali di uguale importo.
Superbonus 110: la mini-sanatoria del governo
La Legge di Bilancio presenta una mini-sanatoria per i lavori incompleti entro il 31 dicembre 2023. Questo implica la rimozione del requisito del doppio salto di classe per gli interventi con cessione del credito, purché almeno un SAL sia stato asseverato nel 2023. Inoltre, è previsto un fondo dedicato ai contribuenti con reddito ISEE inferiore a 15.000€ che, entro il 2023, hanno eseguito almeno il 60% degli interventi previsti. Tale contributo mira a colmare la differenza tra l’aliquota precedente del 110% e l’attuale al 70%, al fine di completare i lavori entro il 31 ottobre 2024, nell’ambito delle risorse disponibili.

Chi può richiedere il Superbonus 110% 2024?
Il Superbonus si estende agli interventi realizzati da:
- condomini;
- persone fisiche, esclusi coloro che gestiscono un’attività di impresa, arti o professioni, che possiedono o hanno in loro possesso l’edificio oggetto dell’intervento;
- persone fisiche, esclusi coloro che gestiscono attività di impresa, arti e professioni, proprietari (o comproprietari con altre persone fisiche) di edifici costituiti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;
- onlus, associazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale;
- associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
Quali sono gli interventi che rientrano nel Superbonus 100% 2024?
Il Superbonus al 110% del 2024 è previsto per interventi principali quali:
- isolamento termico sugli involucri;
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti antisismici;
In aggiunta alle opzioni menzionate in precedenza, il Superbonus comprende anche le spese per interventi effettuati insieme ad almeno uno di isolamento termico, sostituzione degli impianti di riscaldamento invernale o riduzione del rischio sismico.
Si tratta di:
- interventi di efficientamento energetico;
- installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo;
- infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici;
- interventi di eliminazione delle barriere architettoniche;
In particolare, nel caso di installazione di impianti solari fotovoltaici collegati alla rete elettrica, il Superbonus al 110% del 2024 si applica su una spesa massima di 48.000€. La detrazione è condizionata alla cessione al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) dell’energia non utilizzata in loco o non condivisa per l’autoconsumo. È inclusa nell’incentivo anche l’installazione di sistemi di accumulo integrati nei sistemi fotovoltaici, fino a un limite di spesa di 1.000€ per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema.

Per beneficiare della detrazione, gli interventi devono garantire complessivamente un miglioramento di almeno due classi energetiche (come, ad esempio, dalla classe D alla classe B), anche in combinazione con altre misure di efficienza energetica previste dall’Ecobonus al 65% del 2024. Se il miglioramento di due classi non è possibile, è comunque necessario raggiungere la classe energetica più alta (ad esempio dalla classe A3 alla classe A4). Prima e dopo l’intervento, un tecnico qualificato rilascerà un Attestato di Prestazione Energetica (APE) valido per 10 anni.
Cos’è l’Ecobonus 65%
L’Ecobonus al 65% del 2024 è un’iniziativa governativa rivolta al settore edile, mirata a facilitare l’acquisto e il rinnovo di impianti e edifici al fine di ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, l’inquinamento ambientale. Si concentra specificamente sul sostegno agli interventi e alle azioni volte a eliminare l’uso di combustibili fossili e ad introdurre fonti energetiche rinnovabili, come l’aria per le pompe di calore e l’energia solare per i pannelli fotovoltaici.
Il 65% del costo d’acquisto può essere recuperato in 10 anni attraverso rate annuali di uguale importo.
Quali sono gli interventi che rientrano nella detrazione dell’Ecobonus 65% 2024?
Gli interventi di efficientamento energetico previsti nell’Ecobonus 65% 2024 includono:
- sostituzione di impianti di riscaldamento con apparecchi ibridi, combinando una pompa di calore con una caldaia a condensazione;
- sostituzione, totale o parziale, di impianti di riscaldamento con generatori d’aria calda a condensazione;
- sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione e l’ottimizzazione del sistema di distribuzione;
- sostituzione, totale o parziale, di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza o con sistemi geotermici a bassa entalpia, insieme all’ottimizzazione del sistema di distribuzione.
Chi può richiedere l’Ecobonus 65% 2024
L’agevolazione è disponibile per tutti i contribuenti, sia residenti in Italia che non, compresi i titolari di reddito d’impresa che possiedono, in qualsiasi forma, l’immobile soggetto all’intervento desiderato. Nello specifico:
- persone fisiche, società di capitali e società di persone purché siano contribuenti che possiedono reddito d’impresa;
- persone fisiche, inclusi gli esercenti arti e professioni;
- enti privati e pubblici che non svolgono attività commerciale;
- istituti autonomi per le case popolari;
- associazioni tra professionisti;
Inoltre, è importante notare che tra le persone fisiche, le seguenti categorie hanno accesso all’agevolazione fiscale:
- condomini per gli interventi sulle parti in comune nel condominio;
- titolari di un diritto reale sull’immobile;
- inquilini e, più in generale, coloro che posseggono l’immobile in comodato d’uso.
Come richiedere l’Ecobonus 65% 2024
Prima di avviare la procedura per richiedere l’Ecobonus al 65% è fondamentale disporre di tutta la documentazione richiesta. In particolare:
- certificato di asseverazione da parte di un tecnico abilitato, per attestare la conformità dell’intervento ai requisiti tecnici richiesti;
- scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Successivamente, seguire altri passaggi:
- registrazione al portale Enea (fa riferimento al 2021 ma valido per tutte le richieste fino al 31 dicembre 2024) e creare un proprio account;
- accedere al sistema;
- inserire i dati anagrafici del beneficiario;
- inserire l’immobile sul quale è stato eseguito l’intervento;
- selezionare il comma da applicare;
- compilare gli allegati;
- verificare i dati inseriti;
- inviare la dichiarazione e stamparla.
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